La storia del rapporto tra il Museo di Storia Naturale e la città nasce nel 1838 da un gesto generoso: la donazione da parte di Giuseppe De Cristoforis e di Giorgio Jan delle collezioni naturalistiche accumulate in anni di raccolte. Così il Museo di Storia Naturale diviene, in Milano, il primo museo civico aperto al pubblico e, in breve, un polo di attrazione amato da tutti, adulti e bambini, e centro di educazione scientifica (fu uno dei membri fondatori del Politecnico e prima sede dei corsi universitari a Milano). Il museo, per come oggi lo conosciamo, è nato da un altro grande atto di liberalità: la donazione a fine Ottocento della Raccolta Ornitologica del conte Ercole Turati. L’impressionante abbondanza di esemplari provenienti da tutto il mondo determinò la decisione di costruire, primo esempio in Italia, un edificio moderno e funzionale destinato a essere sede museale. Progettato dall’architetto Giovanni Ceruti, il nuovo museo fu orgogliosamente finanziato dalla municipalità e arricchito di esemplari, tra i quali una raccolta di mammiferi fossili dell’Argentina acquistata grazie a una sottoscrizione pubblica. Dopo le devastazioni subite nei bombardamenti britannici dell’agosto 1943, la ricostruzione del museo fu ancora una volta resa possibile da un atto di munificenza: la generosa rendita testamentaria lasciata dal medico-naturalista milanese Vittorio Ronchetti, che ancor oggi rappresenta un contributo economico primario per l’acquisto di collezioni e per i nuovi allestimenti. Con l’apporto dei conservatori e dei privati cittadini le collezioni, gravemente assottigliate dalla guerra, si accrebbero enormemente nel dopoguerra divenendo le fondamenta sulle quali si basano la ricerca scientifica e le ricche esposizioni attuali. Tra i servizi resi, le collezioni rappresentano una importantissima fonte di dati sulla biodiversità passata (fossili) e presente (animali estinti e minacciati), un indispensabile strumento di riferimento per i reati verso l’ambiente (collaborazioni con i Carabinieri Forestali e il nucleo CITES di Malpensa), nell’ambito sanitario (Centro Antiveleni di Niguarda, studi sulla malattia di Huntington) e nell’istruzione superiore (corsi di approfondimento e visite didattiche per gli studenti universitari, tesi di laurea e di dottorato). Da sempre il museo è anche un punto di riferimento didattico per le scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, il personale scientifico del museo è costantemente al servizio della cittadinanza sia per rispondere a quesiti di interesse naturalistico, sia per il riconoscimento di animali e piante rinvenuti nelle abitazioni o nei giardini.
Dalle ore 10.30 di martedì 2 marzo clicca qui per guardare il video |