Museo Bagatti Valsecchi
Il Museo Bagatti Valsecchi, aperto al pubblico nel 1994, è una dimora storica ubicata nel cuore del quartiere Montenapoleone, al centro di Milano, nel palazzo denominato "Palazzo Bagatti Valsecchi", acquistato dalla Regione Lombardia nel 1975. E' fra le più importanti e meglio conservate case museo d'Europa. E' gestito dalla Fondazione Bagatti Valsecchi Onlus e conserva ed espone al pubblico la raccolta d’arte dei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, collezione che non potrà mai essere smembrata. Conservate nel rispetto dell’allestimento ottocentesco, le collezioni si dispiegano di stanza in stanza: negli avvolgenti ambienti della casa museo, importanti tavole antiche di autori quali Giovanni Bellini, Bernardo Zenale, il Giampietrino trovano la loro collocazione accanto a cofanetti in pastiglia, ad arredi lignei, a manufatti in vetro o in ceramica. Apertura venerdì 4 ore 13-17.45 | sabato 5, domenica 6 ore 10-17.45 Biglietto: intero 10€ |
DETTAGLI
Via Gesù, 5, 20121 Milano Italia
Museo segreto
Giovanni Bellini
Santa Giustina, 1470 ca.
Il pugnale conficcato nel cuore della Santa Giustina, simbolo e memoria del suo martirio, non turba in alcun modo la bellezza assorta e statuaria della giovane Santa dipinta da Giovanni Bellini verso il 1470. Il grande pittore veneziano la staglia a figura intera contro uno sfondo di cielo che trascolora dal blu profondo sino al timbro luminoso e dorato nella parte bassa della tavola. Il ricco diadema e la veste guarnita di pietre preziose ricordano i natali illustri della giovane Santa, appartenente all’antica famiglia dei Vitaliani e martirizzata a Padova nel 304. All’inizio del Quattrocento questo casato confluirà in quello dei Borromeo ed è appunto nel palazzo milanese di questa famiglia che il dipinto è documentato nel 1513. Tanti sono gli aspetti ancora da chiarire nella storia di questa bellissima tavola, che approda in collezione Bagatti Valsecchi alla fine dell’Ottocento; non si sa, ad esempio, quando e perché la scritta “Santa Augustina de Vitalianis” che ancora si intuisce lungo il margine inferiore del dipinto venne cambiata nell’attuale “Santa Giustina de Boromeis”. Certo è, comunque, che questa giovane martire dallo sguardo abbassato, alla quale Giovanni Bellini conferisce la solenne compostezza di una statua antica, si impone ancora, a distanza di oltre cinquecento anni, per la sua forza inespugnabile e silenziosa. |
Girolamo di Benvenuto
Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria e i santi Francesco, Girolamo, Antonio da Pavia, Elisabetta d’Ungheria e Bernardino da Siena, 1515-1520
202.9 x 205.8
Museo Segreto 2017
La grande pala, collocata nella Sala dell’Affresco, raffigura la Vergine in trono con il Bambino; ai lati, sulla sinistra, i Santi Caterina d’Alessandria, Antonio da Padova e Francesco; sulla destra Elisabetta d’Ungheria, Bernardino e Girolamo. La Sacra conversazione ha luogo davanti a un’esedra marmorea delimitata da pilastri che incorniciano il trono su cui è seduta la Vergine. è il 1969 quando Luisa Vertova le dedica uno studio approfondito e prendendo le mosse proprio dal dipinto Bagatti Valsecchi, intorno al quale raduna altre tavole stilisticamente affini, ricostruisce la figura del maestro che chiama appunto “Maestro della Pala Bagatti Valsecchi”. Questa nuova personalità è messa in discussione pochi anni dopo da Federico Zeri, che sottolinea come il nucleo di dipinti individuato dalla studiosa non rappresenti altro che la fase finale del percorso di Gerolamo di Benvenuto, figlio del più noto pittore senese Benvenuto di Giovanni. La grande tavola è emblematica di una interessante fase di passaggio della pittura senese: sul volgere del Cinquecento, l’autore ha abbandonato le forzature espressioniste tipiche della sua prima maniera ed ereditate dal padre e, sulla scia di maestri quali Perugino e Pinturicchio, si volge ormai verso un classicismo meno drammatico e più solenne. |
Fotunato Abiati
Arena di verona, 1739
La grande illustrazione su carta, realizzata da Fra Fortunato Abiati, è compresa in un volume che raccoglie una serie preziosa di incisioni e disegni del Settecento dedicata all’architettura. Il libro era custodito all’interno dell’antica biblioteca di casa Bagatti Valsecchi e adesso svela al pubblico una pagina di grande suggestione che rimarrà aperta, in occasione della tre giorni di MuseoCity, sul tavolo della sala da pranzo. Il legame con il Museo è anche sottolineato dalla provenienza curiosa dell’artista che risiedeva a Verona presso il convento dedicato a Santa Giustina, la quale, dipinta da Giovanni Bellini, si può ammirare come opera simbolo nella storica dimora di via Gesù. La casa museo è inoltre frutto di una straordinaria vicenda collezionista di fine Ottocento, che ha come protagonisti due fratelli: i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. Questi si impegnarono in prima persona nel restyling del Palazzo ispirato all’arte rinascimentale. Courtesy Museo Bagatti Valsecchi |