Castello Sforzesco - Museo d'Arte Antica
Il Museo d'Arte Antica di Milano, inaugurato nel 1956, situato all'interno del Castello Sforzesco, è sede di una delle raccolte di sculture e oggetti d'arte tardo-antica, medievale e rinascimentale tra le più importanti del nord Italia. Ricco infatti di oltre 2000 pezzi esposti in sale ornate da affreschi di età sforzesca e spagnola, il museo ospita opere e capolavori legati in particolar modo alla storia della città e della Lombardia, nonché opere d'arte acquisite nel tempo dal Comune di Milano. Le sale del museo ospitano l'Armeria, contenente varie armature e una sezione di armi bianche nonché da fuoco dal Tardo Medioevo al XVIII secolo, diversi monumenti funerari di varia epoca, il gonfalone di Milano (con ricamata l'effigie di Sant'Ambrogio) Di particolare rilevanza la Sala delle Asse la cui volta, dipinta da Leonardo Da Vinci e collaboratori, mostra una fitta serie di rami intrecciati al cui culmine è lo stemma araldico degli Sforza. |
DETTAGLI
Castello Sforzesco | Piazza Castello, 20121 Milano
Museo segreto
Capitello dal monastero benedettino di Santa Maria d’Aurona, Fine XI-inizio XII secolo
25 x 27
L’importanza della figura di Aurona è direttamente legata alla fondazione del distrutto monastero femminile che di lei porta- va il nome. Figlia di Ansprando e sorella di Liutprando, dunque appartenente alla famiglia reale longobarda della prima metà dell’VIII secolo, venne mutilata al volto dal rivale al trono del padre, secondo quanto ci tramanda Paolo Diacono nella sua Storia dei Longobardi. Il monastero dove trascorse il resto del- la sua vita venne costruito lungo l’attuale via Monte di Pietà, inglobando una torre della cinta muraria tardoromana. Le vi- cende che interessarono il complesso nel corso dei secoli fu- rono numerose e culminarono con la sua distruzione. Grazie alla riscoperta di molti reperti appartenenti alla chiesa di Au- rona e alla loro conservazione oggi al Museo d’Arte Antica è stato possibile interrogarsi sui momenti storici e architetto- nici di questo importante cenobio, le cui sculture costituisco- no un tassello fondamentale per lo studio dell’arte medievale a Milano. Entrare nella storia di questo monastero femminile permette anche di indagare cosa significasse essere mona- che, che ruolo politico e gestionale assunsero alcune bades- se, rivelandoci come l’ingresso in monastero potesse rap- presentare in quei secoli un’emancipazione alternativa delle donne. La vivace decorazione del capitello, appartenuto al mona- stero, ripropone il diffuso motivo della sirena fra due animali fantastici entro cornici vegetali di grande eleganza. |
Leonardo da Vinci
Codice Trivulziano, 1487-1490 ca.
Museo Segreto 2018
L’esposizione, allestita nella sala Weil Weiss del Castello Sforzesco e proposta al pubblico in occasione di Museo Segreto 2018, intendeva far conoscere una pagina significativa del collezionismo della famiglia Trivulzio, alla quale si deve la costituzione e lo sviluppo a partire dal XVIII secolo di una delle più importanti biblioteche private milanesi. Durante MuseoCity 2018 è stato esposto il celebre Codice Trivulziano di Leonardo aperto a due preziose pagine. Il Codice fu comperato da don Carlo Trivulzio (1715-1789) con una curiosa vicenda: in cambio di un orologio usato. Nel 1935 fu acquistato con l’intera Biblioteca Trivulziana dal Comune di Milano. Il visitatore avrà l’occasione di apprezzare il codice in originale ma potrà anche, grazie a due postazione multimediali, sfogliarne virtualmente la riproduzione integrale e leggere le stesse osservazioni che Carlo Trivulzio decise di premettere al manoscritto vinciano dopo l’acquisto, inserendo nella legatura antica alcuni fogli vergati di suo pugno. La visita consentirà inoltre di conoscere la raccolta libraria del bibliofilo Giuseppe Weil Weiss (1863-1939), oggi parte della civica Biblioteca Trivulziana. |
Maestranze lombarde
Fornice esterno della Pusterla dei Fabbri, Fine del XII secolo
La Pusterla Fabbrica o dei Fabbri era uno degli ingressi medievali della città di Milano, così chiamata, forse, per la pre- senza nelle vicinanze di officine per la lavorazione del ferro. Era un’imponente struttura a forma di torre passante di pianta quadrata, costruita in pietra e fornita di un fornice sul fronte e uno sul retro. Essa si ergeva sul fronte sud delle mura, lungo l’odierna via Cesare Correnti, in linea con la retrostante Porta Ticinese d’età romana. Pur presentandosi in buone condizioni fu abbattuta nel 1900, nonostante le proteste di vari esponenti del mondo artistico e culturale milanese che riuscirono tuttavia a salvare almeno il fornice esterno. Questo fu trasferito nel 1910 nella Piazza d’Armi del Castello Sforzesco (murato all’esterno dell’odierna Biblioteca d’arte) e in seguito rimontato nel 1956 nella prima sala del Museo d’Arte Antica dove, con straordinaria forza evocativa, segna simbolicamente l’inizio del percorso nella storia e nell’arte di Milano, nel riallestimento operato dallo studio di architetti BBPR. © Comune di Milano Raccolte d’Arte Antica |
Officina milanese
Capitello di pilastro cruciforme, XI secolo d.C.
Museo Segreto 2019
I Musei del Castello Sforzesco presentano un percorso nelle collezioni civiche che, dal Museo d’Arte Antica al Museo dei Mobili e delle Sculture lignee, dalla Pinacoteca al Museo delle Arti Decorative e al Museo degli Strumenti Musicali porterà l’attenzione del visitatore sui dettagli naturalistici in decine di opere, più o meno note al grande pubblico, rappresentative delle diverse epoche e tipologie della produzione artistica italiana e internazionale. Il percorso sarà riconoscibile da una grafica comune. La presenza dei fiori talvolta è esplicita, altre volte va scoperta guardando con attenzione l’opera. È questo il caso dell’interessante frammento di capitellatura, proveniente dalla fase romanica del complesso monastico di Santa Maria d’Aurona a Milano, che costituisce uno dei più antichi esempi della scultura romanica lombarda. Il capitello è ornato da un vasto assortimento di motivi decorativi a foglie che rappresentano una delle più eleganti reinterpretazioni medievali del capitello classico. La celebre Madonna Trivulzio di Andrea Mantegna ha affascinanti richiami alla natura negli alberi da frutta che incorniciano la composizione: in questi casi le panoplie di fiori e frutta non solo accompagnano la composizione rendendola più gradevole, ma hanno anche un sofisticato significato simbolico. Le nature morte di Simone del Tintore rispondono invece al gusto tipico della pittura seicentesca per complesse e ricche composizioni a soggetto vegetale che devono comprendere, come in un’enciclopedia, tutte le tipologie di fiori note. |
Scultore lombardo
Quattro teste femminili, Sec XVI
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Museo Segreto 2017
Le quattro teste femminili facevano parte della ricchissima collezione di opere d’arte della famiglia Archinto che aveva curato l’allestimento dei materiali lapidei nel palazzo avito prospiciente il Naviglio interno, in corrispondenza dell’attuale via Fatebenefratelli, ponendo le “teste e i marmi e le iscrizioni” sia nel giardino sia nelle sale interne che accoglievano inoltre una prestigiosa quadreria. In larga misura le sculture e le lapidi provengono da scavi condotti nei beni posseduti dagli Archinto o da palazzi dove i membri di questo illustre casato hanno avuto un ruolo pubblico. Benché non sia documentato, è possibile che le teste femminili provengano da palazzo Marino e che, divelte dal cornicione sommitale, siano giunte agli Archinto tramite l’eredità di Carlo Omodei. In effetti le dimensioni, i caratteri stilistici e la materia inducono ad associare le teste alla lunga sequenza di protomi che caratterizzano le facciate originarie dell’edificio, commissionato dal banchiere Tommaso Marino e realizzato su progetto dell’architetto Galeazzo Alessi. Malgrado presentino un carattere seriale, ognuna delle teste ha un’impronta particolare sia nei dettagli della capigliatura sia nell’espressione della fisionomia, indice di una notevole sapienza scultorea da parte dell’artista di cui sfuggono ad oggi i dati anagrafici. Per tutta la prima metà del Novecento le teste figuravano nella sala XV, detta dei Scarlioni, insieme ad un ampio repertorio architettonico e scultoreo scelto per testimoniare l’arte lombarda del pieno Cinquecento. Dal 1956, le teste, allontanate da questo contesto, guardano dall’alto, in posizione isolata, il flusso dei visitatori che transitano prima di accedere alle sale espositive del Museo d’Arte Antica. |
vari
Opere della Collezione Trivulzio, varie datazioni
Museo Segreto 2018
Nel 1935 il Comune di Milano acquisiva la collezione storica dei principi Trivulzio: una raccolta di dipinti, oggetti d’arte e oggetti di archeologia notevolissima, tra le più importanti in Milano e in Lombardia, a cui si aggiungeva le prestigiosissima biblioteca. Grazie a questo acquisto i musei civici milanesi fecero un notevole salto di qualità, arrivando a possedere alcuni capolavori unici al mondo. Nel 1935 la collezione fu esposta in maniera unitaria per un certo tempo nell’attuale sala 26 della Pinacoteca; dopo la guerra invece i singoli pezzi furono distribuiti nelle sale relative alle diverse tipologie. Il percorso di Museo Segreto 2018 si propone di ricostituire l’unità della collezione attraverso un adeguato apparato didascalico che segnali al visitatore le opere della collezione ed evidenzi i temi di interesse soprattutto in relazione alla storia e all’arte di Milano. |